Da questo blog e' stata tratta una storia vera

27.12.06

Come il miele con le api (1 di 3)

Ma forse tutto inizia con un unico particolare. Forse sono le lunghe dita che stringono lo stelo di un calice da vino vuoto, appoggiato con grazia sul bancone.
Forse le unghie sono corte, ma curate, coperte da una lacca trasparente. Nonostante la musica e nonostante tutta quella gente che chiacchiera, sorprendentemente riesci a sentire il suono del metallo dei bracciali che sbattono l'un l'altro, correndo lungo l'avambraccio nudo, oltre il polso sottile e finendo contro il metacarpo della mano che ancora tiene il calice. Una spallina del vestito cade sulla pelle chiara del braccio, lasciando nuda una spalla ossuta. I capelli, lunghi e scuri, fanno da cornice ad un ovale perfetto in cui i tratti delicati non riescono a competere con le richieste di attenzione degli occhi blu.
Non celesti.
Non azzurri.
Blu!
O sky blue, come deve esserci scritto sulla scatola delle lenti a contatto.
Quell'incrocio di sguardi dura un attimo, ma prima di perderla riesci a dire:
"Ne prendi un altro?"
E il tuo sguardo corre indietro, sul suo collo, la sua spalla, il braccio e giù fino al polso la mano e le dita sottili che fino a pochi secondi prima stringevano il bicchiere che se ne sta anonimo sul bancone.

19.12.06

Chi detta le regole del gioco

Deve essere una specie di centro sociale, forse un ex asilo dato in concessione dal Comune a qualche gruppo studentesco di sinistra, a giudicare dalle pareti tapezzate di manifesti a favore dell'indipendenza dei Paesi Baschi, che coprono in parte slogan contro la guerra scritti a bomboletta.
Nella dance hall quasi deserta, di fronte a un ventenne alle prese con il suo primo dj set, una ragazza, la più bella dell'intero locale,
ha tutti gli occhi addosso: forse proprio per questo balla scatenata come se nessuno la stesse a guardare.
Neppure l'altra sala, adibita a bar, è molto affollata e così, contrariamente a come sei abituato, non devi sgomitare per raggiungere il bancone, non devi sbracciarti per attirare l'attenzione del barman e soprattutto ti bastano pochi spiccioli per offrire da bere a quella ragazza.
Cosa ci fai qui? A dire il vero, c'è stato un periodo in cui bazzicavi posti del genere: non che ti divetissi maggiormente di quanto ti stai divertendo adesso, non che ti diverti maggiormente nei posti che frequenti ora. Ma di nuovo ti chiedi come sei finito qui. La risposta l'hai di fronte a te, la risposta è la ragazzina con i capelli vaporosi e gli occhi chiari. Sorseggia Jack Daniels con ghiaccio con fare sofisticato da un bicchiere di plastica e intanto ti parla del corso di danza che sta frequentando. Quando inizi a farle domande a riguardo i suoi occhi smettono finalmente di correre per il locale, di posarsi su tutte le facce della gente che arriva dall'ingresso, come se stesse aspettando qualcuno: quando le chiedi di parlarti ancora del suo corso di ballo, i suoi occhi azzurri sono solo per te.
E poi, quando ormai credi di sapere tutto quello che c'è da sapere su questa danza esotica, sulla sua storia e le sue origini, poi lei dice:
"Scusami, a volte non mi rendo conto di quanto parlo..."
"Non preoccuparti, è bello sentirti parlare delle cose che ti appassionano".
Da quel momento te la trovi ancora più vicino, con le sue labbra che sfiorano il lobo del tuo orecchio mentre ti parla, con i suoi ricci biondi che ti solleticano la guancia, con il suo profumo che ha saturato le tue narici, quando, fino a pochi minuti prima, non sentivi altro che l'odore del tabacco, misto a umidità e pessimo hashish, che ti si è attaccato ai vestiti. Senti il suo fiato caldo sul collo e, più sotto, il suo seno sodo preme contro le tue costole, così le metti una mano alla vita, non per portarla ancora più vicino a te, ma al contrario per tenerla a una spanna di distanza, imbarazzato che possa sentire la tua erezione.
Eppure, dopo diversi Jack Daniels, dopo tante parole, dopo tutto, quando il bar ha ormai chiuso e è troppo tardi per trovare un altro locale dove bere, quando le chiedi se puoi accompagnarla a casa, lei dice che è qui con i suoi amici, dice che li ha trascurati per tutta la serata. Dice che è stata una bellissima serata e sa come ritrovarti.
Eppure se ne va senza neppure darti un bacio.

18.12.06

Lunedifilm

Potrei andare al multisala a vedere l'ultima americanata sparaspara, facendomi venire il mal di pancia per i troppi popcorn e finendo per litigare con il tizio a fianco a me che non commenta tutto il film o ride sonoramente per far vedere che ha capito la battuta. Ma mi lascerebbe con il sapore di già visto.
Oppure optare per un fim europeo, proiettato in una sola sala in tutta la città, ovviamente quella senza dolby surrounder. Dopotutto, so i titoli di tutti i film di Truffò, che ho effettivamente visto, per quanto non mi siano piaciuti o non li abbia proprio capiti.
E perché non l'ultimo film dei Vanzina? Dicono che è meglio il libro.
Consigli?

17.12.06

Il mattino ha l'oro in bocca (x 13)

Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato. Troppo lavoro e niente divertimento rendono Olaf un ragazzo annoiato.

2.12.06

Cerchi nel grano

Così, la cena dell'altra sera è stata funestata da una animata quanto inconcludente discussione sulle origini dei cerchi nel grano: l'ipotesi maggiormente accreditata al tuo tavolo è quella dei campi magnetici. Inutile obbiettare che il grano non è metallico, e che i campi magnetici non spiegano Hello Kitty. Voglio dire: capisco se un aereo cadesse a causa di un campo magnetico che va tenuto sotto controllo schiacciando un pulsante a intervalli regolari, ma i cerchi nel grano...
La mattina dopo sono davanti al pc, cazzeggio un po' con Google Earth, e mi capita di vedere questo.